I primi passi del karaoke in Italia, il boom della tv.
Dalle prime esibizioni dal vivo risalenti al Gilda degli anni ottanta, alla consacrazione televisiva grazie a Fiorello.
C’era una volta la “karaoke bokkusu”
Ne ha fatta tanta di strada il caro vecchio karaoke. Vecchio si fa per dire, solo perché e così familiare per ognuno di noi che sembra esistere da sempre, e, secondo alcuni osservatori, probabilmente è così!
Nella filosofia giapponese cantare in gruppo rappresenta un momento sociale e culturale particolarmente sentito e a cui conferiscono una certa sacralità. Al punto che esistono ancora oggi (e sono molto popolari, tappa obbligata per chi visita il Giappone), le stanze del karaoke (karaoke bokkusu appunto), in cui un numero ristretto di amici , dalle dieci alle venti persone, possono esibirsi e bere qualcosa in una camerata insonorizzata ed allestita con attrezzatura per il karaoke.
Lo sbarco in Europa del fenomeno musicale travolgente
Il boom del karaoke avviene pochi anni dopo la sua invenzione, nel 1969, grazie alla diffusione dell’elettronica e delle tv. Siamo nella seconda metà degli anni settanta e il mondo è in pieno benessere, le nuove tecnologie e l’elettronica di consumo entrano prepotentemente nelle case e nei bar di tutto il mondo.
L’Italia non fa eccezione cominciano, verso la fine degli anni ottanta, le esibizioni canore di improvvisate star più o meno dotate. durante serate a tema organizzate nei locali più alla moda dell’epoca. Su tutti la famosissima discoteca romana del jet-set, il Gilda. Nei primi anni novanta nasce a Milano il primo karaoke bar.
Fiorello e la tv, il karaoke diventa popolare
Ma la vera esplosione del karaoke in Italia ha un nome e cognome: Rosario Fiorello. Lo showman televisivo, approdato alla tv dopo una carriera brillante da animatore turistico che ne ha esaltato le doti di grande intrattenitore, ottimo cantante e anchorman, presenta il suo programma sulla neonata Italia 1 di Mediaset con un target di giovani e giovanissimi. Il programma diventa un must, gli ascolti sono alle stelle e per due anni il format fa la fortuna sia di Fiorello che del fenomeno musicale tanto semplice eppure tanto potente chiamato karaoke.
Cantare in compagnia senza prendersi troppo sul serio o mettersi in gioco e dar vita ad esibizioni memorabili poco conta, perché da quel 1992 in poi karaoke fa rima con divertimento, allegria, compagnia e tanta, tantissima musica.
La playlist di quella prima puntata di Karaoke racconta meglio di molte parole lo stato d’animo del Paese e di noi italiani. Toto Cutugno, Luca Carboni, Bobby Solo e Liza Minelli sono solo alcuni dei grandi artisti che componevano la scaletta di quella serata magica che dalla piazza di un paesino in provincia di Torino, stava rivoluzionando l’intrattenimento serale di giovani e meno giovani.
Da Fiorello allo smartphone, l’importante è…cantare
Dalla stanza giapponese alla tv, il karaoke approda finalmente allo smartphone e al pc. Con karaoke one è semplicissimo trasformare il proprio cellulare in uno studio di registrazione completo, con basi e testi di tantissime canzoni presenti sul catalogo. E dopo aver inciso il nostro successo, pochi clic per essere in rete e confrontarsi con la community of singers e diventare la nuova star del karaoke. Vai su karaokeone.tv e comincia la tua carriera da solista!
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