Le origini della musica secondo la mitologia


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La musica è un arte sempre esistita; ma come hanno spiegato la sua nascita le popolazioni che hanno abitato i nostri continenti secoli fa?

L’origine della parola musica deriva dal greco e significa arte delle Muse: figlie di Zeus e rappresentanti dell’Arte suprema.

Dalla notte dei tempi gli uomini hanno provato a spiegare come è nata la vita attraverso i miti, quelle credenze in cui i protagonisti sono essere supremi, ossia le divinità.

Alla nascita della musica sono stati attribuiti tre miti nell’Antica Grecia: quello di Orfeo, quello della ninfa Siringa e quello delle percussioni pazze dei Coribanti. Anche nella tradizione Africana e in quella Cinese ci sono due miti molto belli che spiegano l’origine della musica, associata sempre alla felicità.

Orfeo e il suo mito

Orfeo, personaggio della mitologia greca, è da sempre legato all’arte e alla musica in quanta incarna l’emblema dell’artista per eccellenza. Con la sua lira e il canto ha incantato tantissimi personaggi e ha modificato le sorti di vicende che lo vedono come protagonista. A lui è associata quindi la nascita della musica; si diceva che da neonato non piangesse o urlasse ma cantava e il suo canto fermava tutto il creato per quanto fosse bello.

Ninfa Siringa

Siringa è una ninfa che viveva nel bosco e che danzava quando camminava. Un giorno Pan, il dio del bosco, la seguì perché innamorato. Siringa aveva timore di quel mezzo uomo e mezzo animale e per non lasciarsi prendere chiese aiuto alla Luna che la trasformò in canne. Pan, innamorato, per stare sempre con lei la trasformò in un flauto di canne, ossia lo strumento musicale più antico al mondo che gli ricorderà per sempre il suo amore per la ninfa Siringa.

Percussioni dei Coribanti

Crono e Rea ebbero dei figli che vennero divorati dallo stesso padre; per salvare l’ultimo arrivato, la madre Rea invitò un gruppo di ragazzi chiamati Coribanti che coprirono il pianto del bimbo con suoni di pietre, bastoni e metalli. Ed è così che nacque la musica, dall’amore di una madre che voleva difendere il proprio figlio.

La falsa nota di Nyambè

Questo mito africano racconta di come la vita sia nata dalla musica e dalla gioia, con un finale davvero importante. All’inizio dei tempi non c’era nulla, solo un annoiato Nyambè, il creatore dei Bantu. Nyambè iniziò così a suonare una “sanza“: con la prima nota creò il sole, poi la luna, poi il villaggio e i continenti. A un certo punto una nota stonata e da lì nacque l’uomo, poi la donna, e dopo tanti bambini di tutti i colori: bianchi, neri, gialli, rossi, blu, violetti, zebrati, tigrati. Nacque così la vita dalla musica ma soprattutto nacque la diversità, non un elemento di segregazione ma di unione perché tutto creato da una stessa fonte, ossia la sanza.

Fuxi

Secoli e secoli fa, quando sulla terra vivevano solo gli immortali, una donna camminò sull’impronta di un gigante. Dopo questo incontro, la donna rimase incinta e diede alla luce un bambino di nome Fuxi, con la testa da umano e il corpo di drago. Il bambino crebbe, diventò un gigante e andò alla ricerca del padre. Arrivò alla Porta del Paradiso dove trovò il padre: il grande Dio del Tuono. Fuxi rimase lì con il compito di sorvegliare il mondo umano. Diede loro il fuoco, le armi per cacciare e inventò le reti da pesca. Ma volle anche dare loro una felicità maggiore: inventò la musica.


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