Storia del Karaoke giapponese


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Impossibile parlare di Karaoke senza citarne l’origine giapponese, evidente già dal nome. L’avventura del Karaoke giapponese ha una storia relativamente recente, ma già ricca di curiosità e bizzarrie. Scopriamole insieme.

Origine del nome “Karaoke”

Il karaoke è un’invenzione giapponese. La parola è una combinazione delle parole giapponesi per “vuoto” (kara) e “orchestra” (oke). Particolarmente popolari in Asia e nei quartieri asiatici di tutto il mondo, i bar karaoke permettono agli avventori di cantare le loro canzoni preferite insieme a una versione strumentale della canzone senza testo. Una leggenda metropolitana dice che karaoke significhi in realtà “stonato”.

Daisuke Inoue, l’inventore del Karaoke

Nato a Osaka nel 1940, prima della sua invenzione Daisuke Inoue ha suonato la batteria ai tempi del liceo e gestito un chiosco di frittelle sul marciapiede. Nel 1970, Inoue aprì il suo bar dove suonava la batteria con una band di sei membri. La band era terribile, ma un fedele gruppo di uomini d’affari amava il loro stile lento, perché permetteva loro di cantare senza troppi problemi.

Una sera del 1971 il presidente di una piccola compagnia siderurgica chiese a Inoue di suonare per lui durante un viaggio notturno in una località termale giapponese. Inoue non poteva tuttavia lasciare la sua band per accompagnarlo, così per mantenere i buoni rapporti diede al presidente un nastro con il suo accompagnamento per alcune delle canzoni più famose, così da poter cantare insieme a lui a distanza durante il viaggio.

Folgorati dall’idea di distribuire questo macchinario, Inoue e alcuni amici costruirono undici macchine fatte in casa con registratori e amplificatori usati e cominciarono a noleggiare le macchine ai bar di Kobe. La Karaoke Machine conquistò presto l’intero Giappone e il resto del mondo.

Inoue non è stato però riconosciuto come l’inventore del karaoke fino al 1996, quando fu rintracciato da una troupe di un documentario di Singapore. Tutt’ora residente a Osaka, Inoue non ha mai usato un apparecchio per il karaoke fino al suo cinquantanovesimo compleanno nel 1999.

Karaoke: una tradizione giapponese

Come altri popoli asiatici, i giapponesi amano cantare. I karaoke si trovano in ogni città, i programmi televisivi popolari presentano spesso attori e lottatori di sumo che cantano successi in stile karaoke e le feste sono spesso un susseguirsi di ospiti che si avvicinano a un microfono e cantano canzoni.

Cantare è il modo perfetto per rilassarsi dalle aspettative della vita lavorativa giapponese. La tensione delle trattative d’affari è spesso alleviata da una visita a un club di karaoke, dopo la quale tutti si sentono meglio. Il karaoke è molto popolare anche tra gli adolescenti; inoltre a molti giapponesi piace cantare da soli, recendosi in solitaria nelle sale da karaoke.

Per approfondire

Il saggio “Karaoke: The Global Phenomenon” di Zhou Xun e Francesca Tarocco  è uno studio sociologico che utilizza il metodo di ricerca della Mass-Observation. In base a questo metodo, gli autori studiano le minuzie della vita quotidiana delle persone in grande dettaglio. Zhou Xun e Francesca Tarocco girano il mondo usando proprio questo metodo per studiare il fenomeno del karaoke.

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